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Tesoro Numero 3: “La Maddalena, Tempio Massone”

Mercoledì, 25 Marzo 2020

Alberto Toso Fei:
“I tesori nascosti di Venezia da vedere almeno una volta nella vita”

(Credito: Benedetta Socal)

Oggi vi sveliamo:
 Il Tesoro numero Tre 

“La Maddalena, Tempio Massone”

 

Credito a Silvia Lucchiari: “Il Portego a Ca’ Sagredo”
Sapientia aedificavit sibi domum. Ovvero, la sapienza edificò da sé la propria casa. È la frase incisa sopra il grande portale della chiesa di Santa Maria Maddalena, conosciuta in città come La Maddalena, ammirabile a Cannaregio nella bella cornice dell’omonimo  campo che si apre su un lato della Strada Nova. Ma la sapienza, per quanto nobile, è qualità umana. Anche l’occhio dentro il triangolo che appare sopra il timpano, seppur consueto nell’iconografia cristiana, con l’aggiunta di un cerchio che li inscrive entrambi sembra assumere un valore differente. Tutto ha un richiamo teologico, ma appare ambiguo. Come se la Divinità fosse “inquinata” da altri elementi.
Come se la chiesa, l’ultima edificata sotto la Repubblica di Venezia, fosse anche qualcos’altro: un tempio massone. Si racconta infatti che la famiglia Balbo, che sovrintendeva a tutta l’area, appartenesse all’ordine templare. Iniziata da Tommaso Temanza (che vi è sepolto sotto una lapide ornata da squadra e compasso, simboli del suo mestiere, ma cari anche all’iconografia massonica…) e terminata nel 1790 da Giannantonio Selva poco prima che si accingesse a costruire il teatro La Fenice, la chiesa della Maddalena costituisce uno degli esempi più conosciuti di architettura neoclassica veneziana: ha una pianta circolare (come un tempio pagano, un piccolo pantheon) e non nasconde nulla delle sue influenze illuministico-massoniche fin dalla facciata, come abbiamo visto. Non solo: esattamente sul retro vi è una elegante porticina, troppo bassa per chiunque volesse entrarvi. Secondo alcune teorie, attraverso questo ingresso entravano chinati i nuovi adepti, che una volta attraversato un tunnel che rappresentava la loro vecchia vita, “rinascevano” all’interno in tutta la loro dignità di uomini liberi e ritti, pronti per abbracciare la nuova disciplina filosofica.
La Maddalena fu costruita a seguito dell’abbattimento della chiesa precedente. In questo luogo si ha notizia di un edificio religioso eretto già nel 1222, di proprietà della famiglia patrizia dei Baffo. Nel 1356 fu stipulata, nel giorno di Santa Maria Maddalena, la pace tra Genova e Venezia, e il senato veneziano stabilì che tale giornata dovesse divenire festiva. In quell’occasione la chiesa fu ingrandita, e una vecchia torre di guardia fu adibita a campanile (per essere poi abbattuta nel 1888).
All’interno, le dodici colonne e l’unico altare con cui fu concepita originariamente (con un orientamento nord-sud contro il precedente e classico est-ovest…) richiamano gli apostoli e l’unicità del divino, ma – a beneficio degli amanti del tema – anche le prime saghe artusiane dei cavalieri della Tavola Rotonda (identificata dalla forma della stessa chiesa), e le vicende templari legate alla ricerca del Graal. Recenti lavori di restauro hanno infatti portato alla luce un affresco attribuito a Giandomenico Tiepolo in cui compare una raffigurazione della fede che tiene un calice. Il Graal, appunto, per alcuni quel Sang Real che alcune teorie (le stesse a cui si è rifatto Dan Brown per il suo Codice Da Vinci) attribuirebbero direttamente a Gesù Cristo e alla sua discendenza, avuta con la stessa Maddalena, cui è dedicata la chiesa. Per alcuni, dunque, la raffigurazione allegorica dipinta sulla parete, che ritrae una figura femminile, altri non sarebbe che la stessa Maddalena, che tiene fra le mani il calice sacro.

 

 

Reveal Venice suggerisce:

UNA PASSEGGIATA TRA I MISTERI

Una passeggiata al tramonto, tra le calli nascoste, in compagnia del codega, la  guida che un tempo illuminava la via, a lume di candela.

Vi verranno svelati segreti e leggende  di una Venezia oscura, esoterica  e misteriosa.

Venezia è nata dall’acqua grazie al continuo lavorio dei suoi abitanti, che nei secoli hanno saputo costruirla seguendo il ritmo delle maree.

In questo continuo fluire e defluire, l’acqua porta con sé persone, storie e racconti che finiscono per sedimentarsi creando la magica favola che è Venezia.

Scopriremo la città  attraverso queste antiche storie e quei sapori, in un percorso che si snoderà tra luoghi insoliti e affascinanti.

Per finire, un brindisi alla Venezia svelata!

Per informazioni: Reveal Venice – info@revealvenice.com