Sabato, 4 Aprile 2020
Alberto Toso Fei:
“I tesori nascosti di Venezia da vedere almeno una volta nella vita”
Oggi vi sveliamo:
Il Tesoro numero Sei
“L’Impero della Luce alla Collezione Guggenheim”
Ritratto della “ irrequieta e anticonformista “: Caterina Sagredo – Rosalba Carriera 1735
«Decisi che Venezia sarebbe stata la mia patria futura: l’avevo sempre amata più di ogni altro posto su questa terra e sentii che lì da sola sarei stata felice». È con queste parole che Peggy Guggenheim, alcuni anni dopo aver acquistato Ca’ Venier dei Leoni sul Canal Grande, nel 1948, per risiedervi e ospitare la sua collezione d’arte moderna e contemporanea, spiegò la sua scelta di diventare veneziana. Oggi la Collezione Guggenheim è uno dei più importanti musei in Italia per l’arte europea e americana della prima metà del xx secolo.
Nelle sale del museo – ricavate direttamente da quella che era l’abitazione della magnate statunitense – è esposta la collezione personale di Peggy Guggenheim, ricca di capolavori del cubismo, del futurismo, della pittura metafisica, dell’astrattismo europeo, della scultura d’avanguardia, del surrealismo e dell’espressionismo astratto americano. Molte opere furono acquistate direttamente da pittori e scultori, che la Guggenheim conosceva e frequentava abitualmente; alcune altre furono realizzate su commissione; altre ancora furono donate alla donna dagli artisti, fra i più grandi del secolo appena trascorso.
La lista delle firme presenti nelle sale è impressionante, per qualsiasi amante dell’arte contemporanea: Pablo Picasso, Marcel Duchamp, George Braque, Fernand Léger, Constantin Brancusi, Gino Severini, Francis Picabia, Giorgio de Chirico, Piet Mondrian, Vasilij Kandinsky, Joan Miró, Alberto Giacometti, Paul Klee, Max Ernst, Salvador Dalí, Jackson Pollock, Maxim Gorky, Alexander Calder e Marino Marini, per citare i più celebri.
Tra le opere esposte, vale la pena di soffermarsi su L’impero della luce (o delle luci, seguendo la traduzione letterale) di René Magritte, che raffigura un’abitazione apparentemente immersa nella notte – con le luci nelle stanze accese così come un lampione sulla strada, che si specchia su un corso d’acqua sottostante – sovrastata da un cielo diurno, di un azzurro carico pieno di nuvole bianche: «Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte – scrisse lo stesso Magritte della sua opera – abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia».
In realtà, a guardarlo bene, il museo Guggenheim ha tutta l’apparenza di un palazzo iniziato e mai portato a termine. Così è: la costruzione fu soprannominata Ca’ Maifinìa (Maiterminata) dai veneziani fin dal 1749, quando i lavori si fermarono al pianterreno. Secondo alcuni i Corner, proprietari del palazzo di fronte, l’unico che nei secoli abbia meritato il titolo di Ca’ Granda per antonomasia, non vollero perdere la vista sulla laguna, e brigarono al punto da fermare i progetti dei dirimpettai.
Peggy Guggenheim, dopo avervi abitato per trent’anni, riposa ancora a Ca’ Venier dei Leoni: la sua tomba si trova in giardino assieme a quelle dei cagnolini che ha avuto tra il 1949 e il 1979, tutti Lasha Apsos Terriers: Cappucino, Pegeen, Peacock, Toro, Foglia, Madam Butterfly, Baby, Emily, White Angel, Sir Herbert, Sable, Gypsy, Hong Kong e Cellida.
Reveal Venice suggerisce:
ESUBERANTI E ANTICONFORMISTE: LE ILLUSTRI INQUILINE DI PALAZZO VENIER
La Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Venezia.
Sulla terrazza sul Canal Grande: Marino Marini, L’angelo della città, 1948
(fusione 1950?)
© Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Photo Matteo De Fina
Seduti al caffè più antico del mondo in Piazza San Marco, tra velluti e specchi, la nostra guida vi racconterà la affascinante (e appassionata) storia delle tre proprietarie di Palazzo Venier dei Leoni.
Dalla marchesa Luisa Casati, musa di D’Annunzio, dalla vita burrascosa e follemente scandalosa ed eccentrica (famose le sue passeggiate di notte per la piazza, in compagnia di un ghepardo con collare di brillanti e pietre preziose) a Lady Doris Castlerosse, dal fascino sensuale e irrequieto, all’eccentrica Peggy Guggenheim, che trasforma il palazzo in una vetrina per la sua collezione d’arte.
Da qui, la visita prosegue a quello che è diventato uno dei maggiori musei d’arte moderna al mondo.
Per informazioni: Reveal Venice – info@revealvenice.com tel. +39.335.6131991